Specializzazione sostegno e corsi INDIRE, l’esperienza contro il tirocinio

Specializzazione sostegno, il gruppo Uniti per INDIRE torna a ribadire con forza un principio che ritiene fondamentale: l’esperienza maturata dai docenti di sostegno sul campo non può essere messa in secondo piano rispetto a un breve tirocinio universitario.

Secondo la Community, quando si parla di inclusione scolastica, non si può prescindere dal valore delle competenze acquisite direttamente nelle aule e nei corridoi delle scuole. Eppure, le recenti proteste di alcuni specializzandi del TFA sostegno sembrano dimostrare il contrario, sollevando dubbi sulla legittimità di percorsi semplificati destinati ai docenti già in servizio. Uniti per INDIRE sottolinea come i corsi promossi dalla piattaforma INDIRE siano stati pensati proprio per valorizzare il patrimonio professionale accumulato da chi ha lavorato per anni con alunni con disabilità, senza il supporto di tutor o supervisioni, assumendosi fin da subito le responsabilità del ruolo. A loro avviso, parlare di “scorciatoie” è fuorviante: si tratta, piuttosto, di un riconoscimento concreto del lavoro svolto sul campo, un elemento che non può essere sostituito da un tirocinio di pochi mesi.

I corsi INDIRE rappresentano un riconoscimento del valore dell’esperienza sul campo

I corsi INDIRE, integralmente online, sono accessibili a chi ha almeno tre anni di servizio nel sostegno o possiede una specializzazione conseguita all’estero. Nessuna selezione, nessuna verifica aggiuntiva: un messaggio chiaro da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che riconosce l’esperienza come una risorsa formativa a tutti gli effetti. Il gruppo ricorda come la professionalità dei docenti esperti si sia consolidata non solo nelle pratiche didattiche, ma soprattutto nella gestione delle relazioni, nel lavoro di squadra e nella costruzione di percorsi realmente inclusivi. Un “laboratorio umano” quotidiano che, secondo Uniti per INDIRE, nessun corso teorico può replicare.

Uniti per INDIRE: ‘L’esperienza è una risorsa preziosa e formativa’

Anche alla luce dei principi delineati nel profilo del docente inclusivo dell’EADSNE (2012), Uniti per INDIRE ribadisce che la formazione continua deve fondarsi sull’esperienza, non escluderla. E in questo senso, i percorsi INDIRE rappresentano una scelta coerente con una visione moderna e concreta dell’inclusione. In merito alle proteste di alcuni specializzandi, il gruppo osserva che spesso il cuore della questione sembra essere l’assunzione diretta dalle GPS di prima fascia, più che una reale preoccupazione per la qualità dell’inclusione. “Siamo convinti – affermano – che il desiderio di un posto di lavoro stabile sia comprensibile, ma non può mettere in discussione l’importanza dell’esperienza pregressa maturata sul campo”.


Uniti per INDIRE conclude con un appello al buon senso: non si può ridurre la qualità dell’inclusione a una questione di accesso ai ruoli. L’inclusione vera nasce ogni giorno nelle scuole, accanto agli studenti, e il bagaglio professionale dei docenti esperti rappresenta un valore che il sistema non può permettersi di ignorare

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